Tutti vorrebbero investire i propri risparmi per farli fruttare, ma la paura di vederli svanire è troppo alta. Meglio tenere i soldi fermi sul proprio conto corrente, per evitare brutte sorprese.
Questa è l'idea preferita da molti italiani, che però purtroppo, con il tempo, si è rivelata poco efficace dal punto di vista economico, perché i soldi tenuti immobili sul conto corrente, non solo non crescono ma, inesorabilmente, diminuiscono, erosi dall’inflazione.
Secondo una recente ricerca del Sole 24 Ore, sui conti degli italiani sarebbero bloccati circa 1.400 miliardi di euro tenuti in contanti o su depositi bancari da famiglie e aziende italiane. Questo, sempre secondo il giornale dell’economia italiana, si traduce in una inevitabile diminuzione del capitale: “Per le famiglie, tenere un terzo dei risparmi in contanti o su conti significa farseli erodere dall’inflazione- scrive il giornale- In termini reali, mille euro lasciati cash 10 anni fa, oggi equivalgono infatti a 875 euro in termini di potere d’acquisto”. Per questo, se negli anni si riesce a mettere da parte un piccolo o grande capitale, la scelta migliore sarebbe quella di investire il proprio denaro, così da non lasciarlo erodere dall’inflazione e farlo crescere.
Investimento e risparmio
Ognuno ha un proprio capitale di partenza con obiettivi finanziari diversi. Qualcuno vuole mandare il figlio all'università, qualcun altro vorrebbe comprare casa, un altro ancora vorrebbe andare in pensione sicuro. Inoltre ognuno di noi ha una propensione al rischio differente. Per questo è bene rivolgersi a un consulente esperto che possa occuparsi di gestire al meglio i propri risparmi e far raggiungere gli obiettivi, creando un portafoglio composito e profittevole.
I principali tipi di investimento
Ogni portafoglio è diverso e può essere composto da:
• azioni
• obbligazione
• materie prime
• conti deposito
• polizze assicurative
Azioni
Le azioni sono piccole fette di società. Comprando le azioni ne diventiamo, seppure in minima parte, un po’ proprietari e ci spetta, in quota proporzionale alle azioni che possediamo, parte dei guadagni di quella azienda (i cosiddetti dividendi). Attenzione però, le azioni possono sia guadagnare che perdere, a seconda di come va l’azienda.
Obbligazioni
Le obbligazioni sono simili alle azioni, ma hanno un rischio molto inferiore. Questo perché se chi compra azioni partecipa, in qualche modo, al rischio di impresa dell’azienda di cui ha preso azioni, sottoponendosi alle oscillazioni del mercato, chi compra obbligazioni, no. In realtà un obbligazionista è, in un certo senso, solo un creditore dell’azienda di cui ha preso le obbligazioni. Dunque si tratta di una forma di investimento più prudente delle azioni, perché è meno redditizia, ma anche meno rischiosa.
Materie prime
Questo tipo di investimento è tra i più volatili che possano comporre i portafogli azionari: oro, petrolio, alimenti, gas. Sono tutti investimenti che possono essere soggetti ai su e giù del mercato. Una buona idea, se si vuole investirvi, è inserirle in un portafoglio bilanciato che ci possa permettere di reggere l’urto dei loro su e giù.
Conti deposito
Un altro modo sono i Conti Deposito, ossia piani di investimento per i quali è sufficiente un capitale iniziale (anche piccolo: bastano 5000 euro) a cui aggiungere, quando si vuole, ulteriori fondi. I conti deposito sono, allo stesso tempo, programmi di risparmio e di investimento, che consentono di accantonare denaro e di farlo crescere, potendo decidere, al termine del contratto se lo si vuole reinvestire o trasformare in una rendita.
Polizze assicurative
Esistono poi le polizze assicurative d’investimento che sono dei veri e propri strumenti finanziari utilizzati per valorizzare e proteggere i propri risparmi. Genertel ad esempio propone un piano di Investimento.
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